MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

Con il termine Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) vengono descritte principalmente due patologie dovute all’eccessiva infiammazione del tratto gastrointestinale, avvero la Rettocolite Ulcerosa e il Morbo di Chron.

L’infiammazione è una reazione naturale dell’organismo; nell’intestino, le cellule del sistema immunitario hanno il compito di proteggere l’organismo da batteri, virus e parassiti; quando però la reazione infiammatoria è eccessiva si verificano danni ai tessuti con conseguente dolore, gonfiore, perdita di sangue e muco con le feci. Questi danni tissutali vanno a pregiudicare il normale funzionamento dell’intestino e l’integrità della barriera intestinale, con conseguenti infezioni (sappiamo del ruolo fondamentale dell’intestino per il sistema immunitario).

Non confondiamo queste due patologie con la sindrome del colon irritabile, un disturbo che non ha base infiammatoria e che verrà trattato in un altro articolo.

COME RICONOSCERE IL TIPO DI PATOLOGIA

Nella Rettocolite Ulcerosa, l’infiammazione si estende solamente nell’intestino crasso, ovvero la parte terminale del colon, incluso il retto.

Per quanto riguarda il Morbo di Chron, invece, può colpire tutto l’apparato digestivo, dall’esofago allo stomaco, dall’intestino tenue al crasso e può colpire anche più zone contemporaneamente. Questa patologia è molto più dolorosa rispetto alla rettocolite, perché i danni vanno più in profondità nel tessuto intestinale, che sappiamo essere ricco di terminazione nervose.

LE CAUSE

In genere, la conoscenza delle cause scatenanti una malattia aiuta a progettare una terapia. Il problema è che nelle MICI le cause, e quindi i possibili trattamenti, sono molteplici:

  • Fattori genetici : Si nota un 10-20% di trasmissibilità genetica, quindi è probabile che si trasmetta all’interno di un ceppo familiare
  • Fattori Ambientali : ovvero infezioni o esposizioni costante ad ambienti che possano causare una reazione dell’organismo.
  • Fattori Alimentari : il nostro target è lo stato infiammatorio incontrollato dell’apparato gastrointestinale, quindi senza dubbio ciò che mangiamo ha un impatto molto elevato sulla possibilità di aumentare o ridurre la risposta infiammatoria.

SINTOMI

Nella rettocolite il sintomo principale è la presenza di sangue e muco nelle feci ( il sanguinamento è generalmente assente nel Morbo di Chron); a questo si aggiunge urgenza evacuatoria, dolore intestinale, formazione di gas, costipazione se l’infiammazione è confinata alla zona rettale o diarrea se invece colpisce l’intestino crasso; si nota anche affaticamento dovuto alla perdita di ferro e perdita di peso dovuto alla difficoltà di assimilare nutrienti.

Nel Morbo di Chron ci sono sempre sintomi come diarrea ma il dolore intestinale è più grave perché i danni al tessuto intestinale vanno più in profondità, dove sono presenti i fasci nervosi. inoltre i danni ai tessuti sono più gravi, con conseguente formazione di :

  • Ulcere e ascessi, ovvero perforazioni della mucosa con fuoriuscita di materiale dall’intestino
  • Fistole, che sono dei collegamenti anomali tra zone dell’intestino che sono lontane. Questo impedisce l’assorbimento di micronutrienti
  • Stenosi, ovvero un restringimento del lume intestinale, che impedisce il passaggio di cibo solido. Se gravi, vanno trattate immediatamente con intervento chirurgico

Infine, dato che il Morbo di Chron va a colpire l’intestino tenue, deputato all’assorbimento di vitamine, l’affaticamento e la malnutrizione risultano più gravi

TERAPIA DIETETICA

Prima di introdurre l’argomento principale di questo articolo, bisogna dire che queste patologie, se con sintomi gravi, non possono prescindere dalla terapia farmacologica e /o chirurgica. Non tratteremo questo argomento, che andrà affrontato con il medico ma vedremo come affrontare i sintomi con l’alimentazione.

Questo perché il cibo è ciò che introduciamo con maggior frequenza nel nostro organismo, quindi dobbiamo pensare che può essere un qualcosa che ci può alleviare da una determinata condizione, me se usato male può andare a peggiorarla.

Nel caso delle MICI, la dieta deve essere strettamente personalizzata e deve tener conto dello stato della malattia, della terapia farmacologica o chirurgica in uso, dei gusti del paziente e di tutte le gravi carenze nutrizionali che purtroppo si verificano in questa condizione.

Come abbiamo già detto, il nostro target è lo STATO INFIAMMATORIO dell’intestino e sappiamo benissimo il ruolo che l’alimentazione ha nel poter contenere o peggiorare la condizione, perché ogni cosa che introduciamo nel nostro corpo determina una reazione ( positiva o negativa) dell’organismo.

  1. La prima cosa da fare è quella di ELIMINARE gli alimenti che hanno una dimostrata attività infiammatoria, ovvero gli ZUCCHERI SEMPLICI, LE CARNI ROSSE E LAVORATE COME GLI INSACCATI , mentre possiamo essere un pò meno drastici nei confronti di latticini, grano e lieviti, che comunque devono essere allontanati
  2. Stare molto attenti alla fibra che viene consumata. Sono abituato a sentire, ovunque, i stessi consigli, ovvero “mangiare tutti i giorni almeno 5 porzione tra frutta e verdura”, ma in realtà non è cosi. Il tipo di frutta e verdura scelta varia al variare dei sintomi; chi soffre di diarrea deve consumare principalmente fibra solubile, chi al contrario soffre di stitichezza deve consumare fibra insolubile
  3. Se si hanno anche fermentazioni intestinali, si può optare per una dieta LOW-FODMAP o dieta senza scoria ( ovvero con pochissima fibra, sopratutto se abbiamo morbo di Chron con annesse stenosi o fistole)
  4. Bisogna idratarsi costantemente, sopratutto per chi, con la rettocolite, ha l’intestino crasso infiammato, ovvero la parte dell’intestino deputata all’assorbimento dei liquidi, o in generale chi soffre di diarrea. EVITATE COMPLETAMENTE LE BEVANDE ZUCCHERATE, perché aggravano la disidratazione
  5. Sarà importante PREVENIRE LA MALNUTRIZIONE. In queste patologie, oltre a una incapacità dell’intestino di assimilare i nutrienti, si può innescare nel paziente la paura mangiare, questo perché generalmente un pasto è seguito da dolori e altri disturbi. Il riuscire a nutrirsi correttamente diventa fondamentale, perché la carenza di nutrienti avrà effetti gravi sul metabolismo e aumenta il rischio di infezioni
  6. Aumentare l’introito di omega-3, grassi con potente azione antiinfiammatoria. Si trovano in grandi quantità nel pesce come tonno, salmone, acciughe e pesce azzurro in generale; ci sono anche fonti vegetali come semi di lino, semi di canapa e di chia.

L’IMPORTANZA DELLA SUPPLEMENTAZIONE

L’utilizzo di supplementi e integratori, che sono oramai importanti per tutti, risulta di importanza fondamentale nei pazienti affetti dalle MICI che sono sottoposti a terapie farmacologiche e/o chirurgiche perché questa terapie, che sono necessarie, possono interferire con il metabolismo e assorbimento di molti micronutrienti fondamentali; inoltre è la patologia stessa che comporta il malassorbimento di molte vitamine e minerali, ed intervenire solo con gli alimenti può essere rischioso ed andare ad aggravare i sintomi. Qui sotto sono elencate le carenze più comuni nei pazienti affetti da MICI:

  • Pazienti che utilizzano anti-infiammatori come la Sulfasalazina, che interagisce con il metabolismo dell’acido folico, devono aumentarne l’introito, perché la carenza aumenterà il senso di stanchezza del paziente ( la carenza di folina porta ad anemia)
  • L’integrazione con acido folico è importante per pazienti che utilizzano farmaci IMMUNOSOPPRESSORI, come il metotrexato
  • Pazienti che utilizzano FARMACI STEROIDEI possono soffrire di una diminuzione della densità ossea, perché questa classe di farmaci interferisce con il metabolismo di Calcio e Vitamina D. Generalmente si consiglia l’assunzione di Calcio e Vit. D attraverso la supplementazione
  • In caso di diarrea costante, si consiglia di assumere fluidi e elettroliti come sodio,potassio e zinco
  • In caso di sanguinamento cronico, aumentare l’introito di Ferro e proteine
  • Se siamo in presenza di ostruzioni intestinali (stenosi) o fistole, è molto utile l’assunzione di pasti sostitutivi liquidi ( contenenti precise quantità di carboidrati, grassi e proteine). Generalmente questi preparati sono a base di proteine vegetali, sono ricchi in vitamine e minerali (prevengono la malnutrizione di micronutrienti) e aiutano a ridurre l’infiammazione, la fermentazione e i sintomi, danno quindi sollievo nutrendo l’organismo
  • In caso di gas e fermentazioni si consiglia l’assunzione di probiotici, che vanno a riequilibrare la flora batterica, sopratutto per i pazienti sottoposti a terapia antibiotica

E’ importante sottolineare come gli integratori vadano utilizzati con discrezione e sotto stretto consiglio di un professionista che sappia consigliarvi ma che sopratutto vi indicherà come inserire questi supplementi in una dieta personalizzata, che sarà sempre la base di una nutrizione sana.

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